E' semplicemente incredibile come, in Italia, sia possibile montare un caso sul niente quando le notizie (quelle vere) e gli scandali (quelli seri) potrebbero riempire interi giornali.
Infatti non si parla d'altro che della scandalosa candidatura di un fascistello da strapazzo, come se di fascisti il PdL non fosse già stracolmo; certo la maggior parte di AN si è dissociata dalle affermazioni di Ciarrapico ma ormai è evidente che Fini spera di poter prendere presto il posto di Berlusconi e correre per la Presidenza del Consiglio: quali possibilità avrebbe se dicesse di non aver "mai rinnegato il fascismo"?
Ma chi si ricorda di Renato Farina? Anche questo bolso individuo (in foto) è stato candidato nelle liste del Popolo delle Libertà e, per essere precisi, è stato candidato in Lombardia. Tra quelli sicuramente eletti perché, si sa, questa legge elettorale rende le elezioni poco più che una farsa.
Farina sembra essere stato candidato non per vincere (perché lui non è un editore e, comunque, si vende per molto meno), ma per meriti personali. Egli infatti è appena stato inquisito e, l'essere un pregiudicato, sembra ormai l'unico prerequisito per l'accesso al Parlamento italiano.
Secondo gli inquirenti, Farina (codename Betulla) ha ricevuto dal Sismi vari compiti (previo compenso), tra cui carpire il maggior numero di informazioni dalla Procura di Milano sulle indagini condotte sul caso del rapimento di Abu Omar e avviare una campagna stampa su Libero, del quale era vicedirettore prima di venir sospeso dall'Ordine dei Giornalisti, che addossi a Romano Prodi la responsabilità di aver autorizzato le extraordinary rendition in Italia quando era presidente della Commissione Europea.
Questo manigoldo sarà nostro rappresentante nel prossimo Parlamento della Repubblica, al sicuro da Magistrati e procedimenti penali grazie all'immunità parlamentare. Sarà un caso?
ERRATA CORRIGE (14/03/08): Mi sono sbagliato, chiedo scusa. Renato Farina era, forse è ancora, il vice-direttore di Libero e non del Foglio.
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