Les 2 Moulins

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I miei interessi? Un conflitto

Dopo un anno e qualche mese di governo della Sinistra al governo, quello che sembrava il problema prioritario, da risolvere il prima possibile, non è ancora stato affrontato.

Ebbene sì, sto ancora parlando del Conflitto di Iteressi di Silvio Berlusconi.

Purtroppo non posso fare a meno di disintegrare le ultime speranze di tutti quelli che, con l'avvicendamento della Sinistra al governo del paese, speravano che il conflitto d'interessi di Silvio Berlusconi venisse finalmente risolto.
Infatti, già nel programma elettorale della coalizione di centro(trattino)sinistra, la soluzione prospettata era quella del blind-trust.

Cos'è un “blind-trust”? Non è altro che un fondo fiduciario cieco, ovvero: il mero proprietario delle azioni contenutevi non ne può disporre e non ne può nemmeno conoscere l'andamento.
Quindi, per gli scaltri legislatori del centro(trattino)sinistra, sarebbe sufficiente chiudere le azioni Mediaset di proprietà di Silvio Berlusconi in un blind-trust ma solo in caso di vittoria elettorale.

Qualche comunista, naturalmente, è riuscito a trovare due pecche anche in questa geniale trovata:

  1. Sembra che il conflitto di interessi imperversi anche quando Silvio Berlusconi è all'opposizione e non solo quando è al governo.

  2. E' stato detto inoltre che il blind-trust riesce solo ad evitare che il titolare delle azioni possa prendere delle decisioni volte a migliorare l'andamento in borsa della società, ma questo non è il problema principale nel caso di Mediaset la quale è, prima di tutto, uno strumento di manipolazione dell'opinione pubblica, in grado di deformare le normali dinamiche del dibattito politico democratico.
    I direttori dei telegiornali e dei programmi Mediaset sanno benissimo chi è il loro proprietario, anche se lui parcheggia le azioni in un blind-trust.


Forse sarebbe opportuno incominciare a pensare alla televisione e soprattutto all'informazione televisiva, nella nostra era mediatica, come ad un ulteriore potere democratico da affiancare ai classici poteri individuati da Montesquié circa tre secoli fa (esecutivo, giudiziario, legislativo).

Così da garantire l'indipendenza anche per il potere mediatico, così come per gli altri tre, a partire dalla costituzione stessa. (Rimettendo in discussione anche il controllo sulla Rai, ma questa è un'altra storia...)

La soluzione del conflitto d'interessi, infine, dovrebbe essere l'alternativa secca:
O Silvio Berlusconi vende le televisioni e rimane in politica oppure si ritira a vita privata e si tiene alcune televisioni (dato che la Corte Costituzionale ha già decretato ben due volte, inascoltata, che un soggetto privato non può essere concessionario di più di due frequenze televisive su analogico terrestre).

Ispirato da un articolo di Micro Mega di:
Oliviero Beha, Paolo Gentiloni (Ministro delle Comunicazioni), Sabina Guzzanti, Marco Travaglio.

 
 
 
 

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